Non rovinare le stampe

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Fibrillazione del tessuto nella stampa

Questo fenomeno è essenzialmente quando le fibre di un capo escono attraverso la stampa.

La fibrillazione è un fenomeno che avviene quando le fibre si attaccano al telaio rendendo ruvida la stampa, questo spiacevole inconveniente accade solitamente con materiali misti, ma può accadere anche su cotone 100%. In genere vedrai la fibrillazione che si verifica dal sottofondo che sarà  il primo ad essere stampato. Perciò si verifica al primo contatto dell’inchiostro con il tessuto. Perciò è un problema che rimarrà per tutta la stampa incidendo negativamente anche su colori successivi sovrastampati. Per risolvere questo problema iniziamo usando capi con tessuti di qualità e non economici scadenti. Le t-shirt con trama molto stretta saranno più facili da stampare ottenendo una stampa di qualità. I tessuti cardati daranno origine a stampe di cattiva qualità rispetto ai tessuti pettinati o ring spun. Per limitare questo fenomeno usare telai molto tesi che consento un immediato distacco dal tessuto, e che scaricano bene il colore avendo un apertura di maglia adeguata.  Un altro passaggio è quello di usare una racla a rullo prima della stampa per lisciare il tessuto. Un corretto fuori contatto e una raclata lenta con la giusta pressione, permetterà all’inchiostro di trasferirsi completamente dal telaio alla t- shirt e non trascinandosi dietro l’inchiostro dalla t-shirt al telaio tirando su le fibre della maglia. Perciò provare a cambiare la racla con una più dura o viceversa , a seconda di cosa stai usando in quel momento, cambiare anche l’angolo di inclinazione della racla per consentire più passaggio dell’inchiostro sull’indumento . Esistono anche delle racle riscaldati (tipo ferro da stiro)  che consentono di lisciare la maglia prima della stampa

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Stampare delle buone pellicole per la serigrafia

nero-skeleton-237x300 Stampare delle buone pellicole per la serigrafiaxante_FilmMaker4 Stampare delle buone pellicole per la serigrafia

Stampa delle pellicole

Se vogliamo ottenere delle buone pellicole, dovremo dotarci di un a stampante  ink jet e di un R.I.p . in alternativa possiamo anche usare una stampante laser postscript, ma prendendo determinati accorgimenti.

Infatti una domanda che spesso ci facciamo è:  “Come faccio a stampare con la  laser e registrare perfettamente? ”

Vi fornirò una spiegazione di base di come funziona la stampante laser: il foglio della pellicola viene caricato con una carica  elettrica. Questa carica elettrica si comporta come un magnete per il toner nero che si attacca a questa. Il toner viene fuso al film con il calore, è questo processo di termofusione distorce la pellicola, non di molto, ma sufficiente ad alterare la registrazione. Il problema non è che si restringe la pellicola, il problema è che il calore restringe le pellicole tutte in modo differente, ed è questa variazione di ritiro che sconvolge la registrazione.

Ogni marca di stampante laser fa la fusione del toner a temperature diverse e, ovviamente conviene acquistare uno che fa la fusione  alla temperatura più bassa dando il minimo di distorsione. Al momento dell’acquisto di una stampante laser prendere in alcuni fogli di pellicola e fare i propri test di registrazione prima di acquistare. È importante avere una buona stampante laser, e ugualmente avere buon film laser.

Che cosa si deve fare per impostare le stesse identiche condizioni di ogni foglio di pellicola laser in modo da otterrete la contrazione stessa su ciascuno film. Quello che voglio dire è che se stampiamo un disegno a 5 colori, e impostiamo automaticamente la stampa uno dopo l’altro, l’intervallo di tempo tra ogni foglio di stampa dipende dalla quantità di informazioni che ha il canale di colore, per esempio se si stampiamo due canali di colore che hanno poco colore, il ritardo tra la stampa dei due fogli di pellicola è quasi nullo, mentre se stampiamo un canale con poco colore, seguito da un altro con un molte informazioni sul colore ecco che avremmo 10 o 20 secondi o più di ritardo tra la stampa di ogni foglio di pellicola (a seconda della memoria della stampante). Durante questo periodo la stampante laser si sta raffreddando dando una temperatura leggermente diversa per il foglio successivo del film, in questo modo il ritiro sarà leggermente diverso.

Possiamo limitare i danni e ottenere delle pellicole accettabili usando i seguenti accorgimenti

Per ottenere una registrazione quasi perfetta non stampare tutte le pellicole automaticamente, è necessario stampare ogni canale di colore individualmente. Questa operazione potrebbe richiedere un paio di minuti in più, ma otterremo degli ottimi risultati.

Prima di iniziare a stampare il tuo film è sempre meglio stampare le separazioni  su carta per assicurarsi che tutto sia corretto, prima di usare il film più costoso, questo servirà anche per riscaldare la stampante laser.
non avviare la stampa di pellicole da una stampante laser fredda ).

Quindi selezionare un canale e stamparlo, raccogliere il film, quindi stampare il canale successivo e così via fino a quando tutti sono finiti. Cercando di dare lo stesso intervallo tra una stampa e l’altra, così da non scaldare o raffreddare troppo la stampante e avere le stesse condizioni per ogni pellicola così facendo otteniamo lo stesso tipo di retrazione in ogni film.
Se fate tutto questo, e utilizzate un buon film di qualità laser e ancora non riuscite ad ottenere dei risultati accettabili, probabilmente la stampante laser non è adeguata o potrebbe essere necessario modificare alcune impostazioni, come la temperatura del fusore, o la densità del toner. Si noti inoltre che i film per  stampante laser, sono in un materiale sintetico puro, di solito in 100% poliestere materiale molto stabile, dal momento che non assorbe umidità (come fa la carta), ed è adatto per fare pellicole. E’ consigliabile spuzzare le pellicole stampate con un anneritore  per toner in modo da aumentarne la coprenza, perchè solitamente le stampanti laser  non producono pellicole con la densità richiesta. Comunque per fare delle stampe in quadricormia o simulazione con colori spot, che necessitano di estrema precisione è consigliabile una ink jet con un adeguato R.I.P. (Raster image processor)

Il R.I.P è un software che opera la codifica di tutti gli elementi  da stampare. E’, fondamentale perchè converte gli elementi digitali elaborati. In sostanza, quest’ultimo uniforma gli elementi grafici e quelli illustrativi già rasterizzati in un file bit-map, secondo la risoluzione e la retinatura in uscita appropriate, che può riguardare supporti e dispositivi di natura diversa (carta, pellicole, lastre, etc).

Per stampare le nostre immagini dovremmo tenere conto di determinati parametri come i valori della risoluzione e quelli cromatici delle immagini espressi in pixel e misurati in DPI (Dots per inch) punti per pollice, mentre nella riproduzione di retinature dovremmo stabilire il numero di linee di punti del retino cioè  (LPI, Lines per inch) linee per pollice.

Come già detto le informazioni dell’immagine sono espresse in pixel e devono essere tradotte della stampante tramite il (RIP, Raster image processor), in modo che durante la fase di stampa vengano attribuiti i giusti parametri dei retini, delle variazioni tonali di mezzatinta e fa si che  vengano gestiti in modo corretto la lineatura, cioè le linee di punti per centimetri (60/80 linee/cm); la compattezza del retino misurabile in valori percentuali ( es.50%  etc ); la forma del punto (quadrato, rotondo, romboidale, ellitico ); l’inclinazione necessaria per stampare in quadricromia, che misurata sulla diagonale dei punti sarà diversa per ogni colore( ci aiuta a diminuire l’effetto moire); la grandezza del punto del retino, che varia  nelle varie zone da quelle chiare, che avranno punti piccoli a quelle grigie e scure con punti progressivamente più grandi, per evidenziare i passaggi di chiaroscuro. Inoltre dal r.i.p possiamo controllare l’intensità del nero da stampare a seconda delle esigenze.

 

Questi parametri influenzeranno profondamente la riuscita del nostro lavoro.

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L’abbondanza in serigrafia

abbondanza L'abbondanza in serigrafia

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Come costruire un tavolo di montaggio

Costruire un tavolo per il montaggio delle pellicole con pochi euro!

tavolo-montaggio-ok Come costruire un tavolo di montaggioPer i disegni con più colori , è necessario registrare ogni pellicola in modo che cada esattamente nello stesso punto  in ogni telaio. Potete fare sul tutti telai dei segni di allineamento corrispondenti  ai crocini della pellicola, cosi eviterete perdite di tempo e questo vi permetterà di non dover rifare i telaio. Se fatte grosse quantità di telai conviene comprare gli strumenti adeguati a questo genere d’uso. Oppure potete fare un tavolo di montaggio di grande efficienza con pochi euro. Come vi illustrerò qua di seguito:

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La Serigrafia come forma di comunicazione

infographics24-scaled La Serigrafia come forma di comunicazione

 

La Serigrafia come forma di comunicazione.

 

La società moderna ci bombarda  quotidianamente con informazioni  di ogni genere.

Il nostro cervello è portato a selezionare queste informazioni,  lasciando impresse solo alcune di esse.

Gli aspetti grafici in particolare, assumono un ruolo importante nella  comunicazione visiva. La serigrafia e uno strumento utile a supportare quello che vogliamo comunicare..

Il nostro cervello è sicuramente più portato a recepire un’ immagine d’effetto  che viene usata per comunicare qualcosa, piuttosto che un linguaggio verbale a cui siamo normalmente abituati.

Insomma, dobbiamo riuscire a trasformare il nostro pensiero in immagine, così che possa giungere a tutti, anche allo sguardo più distratto.

 

 

 
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Esempi di stampa con automatica

esempio di stampa con macchinari automatici:

http://www.youtube.com/watch?v=xRyF5qnn8t0&feature=related

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bluesskelet.jpg

bluesskelet bluesskelet.jpg

stampa in separazione colori

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Cenni sulla serigrafia

La Serigrafia è una tecnica di stampa antichissima, dove un immagine  incisa su una matrice di tessuto (detta telaio), viene stampata grazie al passaggio del colore  che filtra nella  trama  fittissima del tessuto stesso  (anticamente seta) .

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Stampare con la serigrafia

Le basi della stampa serigrafica

Il procedimento base della serigrafia, è pressappoco simile a quello di uno stencil, (per far comprendere anche al profano di cosa parliamo) con la differenza che l’immagine al posto di essere ritagliata, viene incisa su un telaio, (o quadro di stampa) con i procedimenti che vi illustrerò in seguito vi guiderò step by step, alla realizzazione di una stampa.

–         La Prestampa

Per iniziare, si parte da un computer con il quale creare la pellicola o clichè, tramite stampante laser o inkjet. Volendo fare una cosa artigianale, potete anche disegnare a mano su dell’acetato  usando un pennarello nero coprente.

Ricordate che le pellicole devono essere stampate in nero coprente.

–         Preparazione e incisione telai

Il telaio è costituito da una seta sintetica tesa su di un telaio, denominato “quadro di stampa”, su cui verrà spalmato uno strato di gelatina fotosensibile, tramite l’uso di uno strumento apposito chiamato “vaschetta stendigelatina”.

Esistono vari tipi di telai con trama più o meno fitta, questa si misura in numero di fili che possono variare da 18 a 120 per cmq e oltre.

Se intendiamo stampare un disegno ricco di particolari, ci converrà usare un telaio con elevato numero di fili (es. 120) la stampa risulterà meno coprente, ma molto più precisa e definita.

Illustriamo più in particolare i vari passaggi

1)      Scelta del telaio in base al lavoro che dobbiamo stampare (numero fili per cmq)

2)      Stesura della gelatina sul telaio ( possibilmente  in camera oscura, o comunque non esposti alla luce diretta, essendo la gelatina fotosensibile).

3)      Essicazione del telaio tramite apposito forno a 40° per circa un’oretta  o lasciare a temperatura ambiente in camera buia, per diverse ore a seconda della stagione.

4)      Posizionare la pellicola al contrario sul telaio, in modo che l’immagine risulti al dritto vista dalla parte interna del telaio. (detta anche lato racla)

5)      Mettere tutto dentro il torchio o incisore. Questo è dotato di una lampada UVA a 5000 watt e una pompa di sottovuoto, in modo da far aderire la pellicola e il telaio perfettamente senza che vi filtri la luce. Impostare il tempo di esposizione  (cambia a seconda dei casi) genericamente va  da 1 a 3 minuti con la lampada al massimo della potenza. Questo parametro è influenzato da diversi fattori, come n. di fili del talaio, colore del tessuto, spessore dell’emulsione etc.

6)      Togliere il telaio dall’incisore, (sempre in una camera non esposta alla luce diretta, vi consiglio un neon caldo o se potete una lampadina rossa) e procedete con lo sviluppo che avverrà  in una apposita vasca,  tramite un getto d’acqua con cui andremo a rimuovere la gelatina non fotosensibilizzata perché sottostante alla parte scura della pellicola, perciò soggetta a sciogliersi,  liberando la trama del tessuto nel “quadro stampa”. Se durante lo sviluppo la gelatina non dovesse venir via, vuol dire che l’esposizione è stata troppo elevata, se invece venisse via anche la gelatina al di fuori della pellicola, significa che l’esposizione  è stata troppo breve.

7)       Lasciamo asciugare in forno a 40°, correggiamo eventuali buchi nel telaio con un pò di gelatina e riesponiamolo alla luce.

8)      Creiamo una maschera con del nastro (possibilmente in pvc) tutto intorno al telaio, in modo che non filtri il colore dove non vi è la gelatina, e creando al contempo un rinforzo dove passerà la racla, in questo modo eviteremo un usura precoce.

 

–         La stampa

1)      Montiamo il telaio su una macchina manuale, automatica o su un supporto da noi costruito, sempre lasciando  il lato stampa verso l’alto.

2)      Prendiamo la pellicola, posizioniamola sul piano di stampa la dove vogliamo stampare il disegno, iniziamo dalla pellicola del primo colore. Procediamo abbassando il telaio su di essa in modo da far  combaciare perfettamente pellicola con il  telaio mediate apposite manopole di registro, o spostandolo manualmente. Proseguire con gli altri colori, nello stesso modo illustrato pocanzi.

3)      Stendere sul piano di stampa uno strato di colla, servirà per bloccare il supporto sul quale dobbiamo stampare (usare colla spray o a pennello specifica per tessuti) .

4)      Inseriamo la t-shirt o il tessuto nel piano stampa, in modo che il disegno venga stampato dove abbiamo precedentemente  deciso con il registro dei telai.

5)      Procediamo  con l’aggiunta del colore, questo andrà posizionato al di sopra del disegno, fuori dall’aria di stampa. Con uno strumento chiamato “Racla”, stendiamo sul disegno uno strato di colore leggero, partendo dall’alto e arrivando in basso fino a coprire tutto il disegno. Ora riposizioniamo la racla all’inizio del disegno e tenendola leggermente inclinata tiriamo verso il basso con una pressione adeguata, in modo da consentire al colore di filtrare nelle trame del telaio lasciate aperte dalla gelatina, imprimendo così il disegno sul tessuto  o sul supporto da noi scelto.

6)      Il colore può cambiare a seconda di cosa dobbiamo stampare, (es: Plastisol, acqua, vinilici) per il tessuto vi consiglio il plastisol, non asciuga a temperatura ambiente, non intasa il telaio se lasciamo il lavoro in macchina, perciò renderà il vostro lavoro di stampa più semplice, specialmente  è un inchiostro più adatto  a  chi non ha una grande esperienza, anche se non può essere lasciato asciugare a temperatura ambiente. Diversamente se usiamo colori all’acqua possiamo anche lasciare asciugare le nostre stampe a temperatura ambiente sino a completa evaporazione di tutti gli elementi acquosi e di solvente presenti negli inchiostri di questo tipo, il che può significare anche diversi giorni se non siamo dotati di un forno adeguato.

7)   La Polimerizzazione 

La polimerizzazione è la fase finale della stampa. Dopo aver  stampato la nostra T-shirt, dobbiamo asciugarla in modo definitivo e permanente, il tutto avviene in uno specifico forno alla  temperatura di 160° circa,  (se stampiamo con inchiostro plastisol) questa fase è detta polimerizzazione. Se non abbiamo un forno a disposizione questa fase può essere fatta con un semplice termoconvettore, certamente non è un metodo ideale per fare grandi produzioni che necessitano inevitabilmente di un forno.

–         Smontaggio e pulizia

Una volta conclusa la stampa, dobbiamo smontare il telaio, rimuovere il colore avanzato e riporlo nel barattolo per un futuro utilizzo. La pulizia viene fatta usando delle apposite spatole (queste spatole hanno angoli smussati per evitare di rompere il telaio). Una volta rimosso il colore, si passa al lavaggio del telaio tramite la rimozione del colore dalle trame del tessuto, questa operazione si effettua con del diluente per lavaggio quadri serigrafici,  il tutto avviene in un’apposita vasca di lavaggio.

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